Al fine di garantire una corretta risposta ai cittadini e alle imprese in merito alla tutela dei diritti e al contenimento dei costi di accesso alla giustizia, è apparso più che mai necessario procedere ad una armonizzazione degli strumenti di risoluzione dei conflitti, sia in ambito giudiziale che stragiudiziale.

Le proposte formulate in materia di mediazione coinvolgono diversi aspetti procedurali della mediazione, ma anche fiscali, organizzativi, formativi; oltre alla partecipazione della Pubblica Amministrazione alla procedura e alla formulazione di requisiti aggiuntivi al fine dell’accreditamento di un organismo di mediazione presso il Ministero della Giustizia.

Dette proposte mirano a garantire una maggiore fruizione degli incentivi già previsti dal D.lgs. 28/2010, introducendone di nuovi e intervenendo sulle spese di avvio e sulle indennità di mediazione.

Tra le principali modifiche vi sono: l’aumento da 50.000,00€ a 100.000,00€ del valore limite entro il quale il verbale di accordo in mediazione è esente da imposta di registro, il riconoscimento del credito d’imposta, che deve essere esteso alle spese di assistenza dell’avvocato in mediazione e alle stesse spese di mediazione ed il rimborso parziale/totale del contributo unificato già corrisposto dalle parti a seguito di una mediazione conclusa con successo relativa alla causa in corso.

Nel caso in cui nel procedimento vi siano soggetti che beneficiano del gratuito patrocinio, sarà introdotto il rimborso anche sotto forma di credito d’imposta agli organismi di mediazione.

Viene inoltre proposta l’introduzione di una indennità sulla base del valore della lite per lo svolgimento del primo incontro effettivo, interamente deducibile come credito d’imposta.

Fonte: Riforma processo civile: le novità sulla mediazione 

Di adr2021